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La Terapia Fotodinamica (PDT) non utilizza farmaci ma sfrutta la reazione fotodinamica con luce rossa per sfiammare il follicolo acneico.


Nei casi lievi è possibile sfruttare l’azione antinfiammatoria della sola sorgente luminosa (rossa 633 nm o blu 430 nm).

Particolarmente utile la sinergia della luce blu e della luce rossa: la prima capace di agire sugli agenti responsabili delle fasi infiammatorie dell’acne, mentre la seconda accelera i processi metabolici dei tessuti, migliorandone l’ossigenazione attraverso la vasodilatazione.

Le sedute hanno inizialmente cadenza settimanale, e possono essere precedute da peeling booster a base di acido mandelico o associate a maschere.

Nei casi più impegnativi si fa procedere l’esposizione alla luce dall’applicazione di una sostanza fotosensibilizzante.

All’accurata detersione della cute segue una fase di la preparazione con prodotti dal PH acido, passaggio utile a favorire un’omogenea penetrazione della sostanza foto-attivatrice.

Si applica quindi sull’area da trattare un unguento contenente una sostanza chiamata 5-aminolevulinico (5-ALA). Questa sostanza viene captata dai follicoli infiammati dell’Acne e trasformata in un prodotto fotoattivo, cioè capace di reagire con la luce (protoporfirina IX).

Dopo aver applicato l’unguento, la parte viene coperta con appositi bendaggi. La medicazione occlusiva si utilizza per favorire la penetrazione e ostacolare l’eventuale precoce foto-attivazione. Nel caso di applicazioni sul viso o sul cuoio capelluto la medicazione occlusiva può comportare per il paziente disagi. Per questo motivo negli ultimi anni sono state messe appunto nuove formulazioni che evitano l’occlusione e migliorano la distribuzione e la veicolazione della sostanza foto-attivatrice.

Il trattamento ambulatoriale richiede un tempo lungo. L’applicazione del prodotto deve infatti agire per 1-2 ore (la penetrazione viene valutata tramite applicazione di luce di wood) trascorse le quali l’area viene esposta alla luce visibile rossa di lunghezza d’onda intorno a 630nm per un tempo da 10 a 20 minuti.

Durante l’illuminazione si percepisce una sensazione di calore che è maggiore quanto più è intensa l’Acne .

Il calore percepito è di solito ben tollerato e nei casi di intolleranza si procede al raffreddamento con spray d’acqua o alla sospensione del trattamento per qualche istante al fine di far regredire spontaneamente eventuali sensazioni spiacevoli.

Per i pazienti che non desiderassero sottoporsi alla fotoattivazione con luce LED esiste la possibilità di eseguire la terapia sfruttando l’esposizione alla luce solare (anche in quel caso dopo un tempo di posa stabilito) questo trattamento viene denominato Day ligth teraphy.

La pelle appare arrossata e va medicata con un apposita sostanza lenitiva.

Nella settimana successiva nell’area trattata i foruncoli dell’Acne si seccano e desquamano, è possibile la formazione di croste. Durante questo periodo occorre applicare emolienti 2 volte al giorno senza bendare, lavarsi con un’apposita base lavante e non esporsi alla luce solare o lampade UV.

Trascorsa una settimana si inizia o si continua il trattamento topico levigante come da prescrizione del Dermatologo.

Il Trattamento Fotodinamico, se vi sono le indicazioni, può essere ripetuto più volte poichè non crea danni alle strutture della pelle.

Guarire dall’Acne è un traguardo possibile tuttavia per ottenerlo occorre avere costanza nel trattamento e fiducia nel Dermatologo considerando che l’Acne non è una malattia acuta ma una cronica con momenti di miglioramento e peggioramento che si susseguono, spesso senza causa apparente.